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ATTIVITÀ CON L'ARGILLA Impronte estemporanee

Aggiornamento: 26 mag


L’attività della manipolazione con l’argilla o con altri impasti modellabili suscita sempre grande entusiasmo nei bambini.

È un’azione che risponde all’istinto primordiale di plasmare, di trasformare e creare manifestando il piacere tattile.

Plasmare è utile per lo sviluppo della motricità fine delle mani e delle dita, propedeutica ai movimenti che favoriranno la capacità di compiere determinate azioni, quali la scrittura. Plasmare dà la possibilità di costruire e concepire una visione a tutto tondo degli oggetti, sviluppando la coordinazione oculo-manuale.

Attività estemporanea con l’argilla 26 e 27 maggio 2018 presso i giardini S. Teresa Verzeri del Teatro del Baraccano (Bo) in collaborazione con l’associazione DireFareAggregare.

Week-end promosso da The Craft Factory mostra d'artigianato.


L’argilla è più duttile rispetto ad altre paste sintetiche, è un materiale naturale e, per questo motivo, è necessario fare esperienza di essa senza avere fretta, per conoscerla e saperla gestire rispettandola.

Il primo approccio dovrebbe sempre essere libero e ludico, ne ho parlato qui.

Quando propongo l’attività libera con l’argilla, spesso scelgo materiali decontestualizzati che possono integrarsi con l’impasto per costruire sculture, spesso fantastiche e sempre originali per la combinazione che materiali differenti riescono a produrre.

La libertà di utilizzare l’argilla senza alcuna regola delle tecniche necessarie per la buona riuscita della cottura dei manufatti, determina più possibilità di sperimentazione.

Ad esempio per l’evento al Teatro del Baraccano (Bo), i bambini avevano a disposizione argilla, pasta secca e in una fase successiva anche scovolini e cannucce di plastica.

Un tavolo “imbandito” di argilla e oggetti che verrebbero utilizzati in altro modo, provoca sguardi stupiti, incuriositi e spesso increduli come quello degli adulti che non ne comprendono il senso.

Per i bambini è diverso. È anche vero che bisogna sollecitare la curiosità portandoli a fare delle osservazioni e a sperimentarle praticamente.

Quali e quanti possibilità creative possono avere tubetti e pennette di pasta? E le cannucce e gli scovolini pieghevoli?

La prima scoperta è il segno, la traccia che ogni tipo di pasta lascia sull’argilla morbida. Segni che diventano trame e ricerca di narrazioni possibili.

Ecco che nascono le sculture, a volte appartenenti a mondi surreali, altre volte

con slanci di imitazione del reale che lascia spazio ad interpretazioni soggettive fantasiose.

Silvana Verduci


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L. 22 aprile 1941, n. 633


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