La carta è un materiale modellabile. Possiamo trasformarla in impasto da plasmare (cartapesta), in fogli (riciclando gli scarti), libri con architetture straordinarie (libri pop up) oppure sculture e oggetti di design. Saper piegare la carta per progettare manufatti, è arte, ma è anche scienza!
Piegare la carta può diventare un’abilità eccellente se seguiamo gli schemi matematici della tecnica Origami.
Forme raffinate e di grande precisione sono le figure geometriche che nascono dalla piegatura di un unico foglio senza l’uso di colla o di tagli.
L’origine di questa antica arte non è ben precisa, ma senza dubbi si può affermare che sia comparsa in Oriente grazie all’invenzione della carta in Cina nel II secolo a.C.
La parola “origami” nasce dall’unione dei due termini giapponesi oru (piegare) e kami (carta).
Una curiosità. I primi artisti della carta li scopriamo in natura, sono le vespe cartonaie che fabbricano nidi di cartone. Gli insetti masticano la cellulosa (fibre vegetali e cortecce di alberi), la riducono in poltiglia per poi impastarla alla saliva. Il risultato è una sostanza molto proteica e adesiva. L’amalgama acquisisce consistenza fino a diventare solida e resistente come il cartone. La saliva ha anche proprietà impermeabilizzanti.
Gli origami rappresentano armonia, bellezza e pazienza perché devono essere eseguiti con attenzione e cura.
Come afferma il maestro giapponese Akira Yoshisawa:
“Quando le mani sono occupate a fare qualcosa, il cuore è sereno”
L’origami è una tecnica che non si esaurisce solo nelle abilità manuali.
Capacità di ragionamento e connessioni in altri ambiti fanno parte di uno stesso processo di acquisizione. Piegare ad arte la carta, predispone ad un atteggiamento accogliente e di grande rispetto.
Le grandi potenzialità della tecnica di costruzione degli origami in ambito didattico e scolastico, è stato oggetto di studio di insegnanti e pedagogisti.
In epoca contemporanea Paul Jhonson autore e docente inglese, negli anni ’80 condusse un progetto sperimentale che fornì un nuovo approccio alla didattica.
Per invogliare i bambini alla scrittura Jhonson progettò libri che nascevano da pieghe e tagli.
Facciamo un salto nel tempo, alla fine del 1800.
Il pedagogista e filosofo tedesco Friedrich Fröbel sostiene:
Il gioco è per i bambini il linguaggio preferenziale attraverso il quale comunicano le emozioni e gli apprendimenti.
Fondatore del Kindegarten (Giardino d’Infanzia 1840), Fröbel concepisce un approccio innovativo alla didattica. Intuisce che la tecnica di piegatura della carta può contribuire a rendere l’apprendimento più piacevole (geometria elementare) e ad accrescere la creatività degli studenti.
Fröbel prende spunto dagli origami e progetta 16 figure che rappresentano 16 forme geometriche definite “piegature a mulino a vento”. Gli esempi in foto.
Dagli stessi schemi di Fröbel possiamo sperimentare altre variazioni di forme geometriche utilizzando carta per origami bicolore.
L'utilizzo della carta è davvero versatile e utile per i bambini. L'attività di manipolazione possiamo farla sperimentare sia con l'mpasto morbido sia con grammature e tipologie differenti di carte, piegando, strappando, bucando, ecc. È un modo per far comprendere come poter lasciare l'impronta della forma sulla carta e creare strutture che riempiono lo spazio tridimensionale.
A scuola in quale modo fai utilizzare di più la carta?
Hai mai provato a creare libri da un unico foglio?
Potresti iniziare da un foglio A4.
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